2-1 al maradona

Magia di Kvara all'87': il Napoli ribalta il Verona

Accade tutto nella ripresa: vantaggio ospite con Coppola, pareggio su autogol di Dawidowicz e poi rete capolavoro del georgiano

Inviato Vincenzo D'Angelo

NAPLES, ITALY - FEBRUARY 04: Khvicha Kvaratskhelia of SSC Napoli celebrates after scoring his side second goal during the Serie A TIM match between SSC Napoli and Hellas Verona FC at Stadio Diego Armando Maradona on February 04, 2024 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Un arcobaleno magico, dritto all’incrocio dei pali. C’è voluta una giocata da fuoriclasse di Kvaratskhelia per dare un calcio alla crisi e scacciare via i fantasmi di una stagione che era prossima ad andare in archivio già ai primi di febbraio. Il Napoli batte il Verona 2-1 in rimonta e succede tutto negli ultimi venti minuti. Un colpo di testa di Coppola aveva portato avanti l’Hellas e spinto gli azzurri in fondo al burrone di una crisi senza precedenti, ma poi l’orgoglio dei campioni e la verve dei nuovi hanno fatto la differenza. Prima il pareggio su autogol di Dawidowicz propiziato da Ngonge, su bellissima azione del redivivo Lindstrom. Poi riecco Kvaratskhelia (dopo intercetto fondamentale di Mazzocchi, altro neoacquisto), che quando vede Verona s’illumina. Una magia da tre punti che non vale solo la vittoria, ma che potrebbe essere la sliding doors della stagione del Napoli. Vittoria fondamentale per tutto l’ambiente, tre punti che aiutano il Napoli a restare agganciato al treno Champions. 

manca il gol

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Mazzarri aveva chiesto un Napoli arrembante, e per i primi venti minuti la squadra sembra averlo preso in parola. Kvara recrimina subito un rigore per un contatto molto al limite con Cabal (ma il Var opta per lasciare la decisione di campo) poi inizia il suo duello con Montipò: primo tiro a giro che fa volare l’estremo difensore dell’Hellas, secondo tentativo con una bordata al volo dal limite, che il portiere riesce addirittura a bloccare a terra sulla linea, evitando il tap-in di Simeone. Fino al 25’ l’Hellas non supera la metà campo, ma il Napoli non sfonda e piano piano rallenta ritmi e pressione. Il ritorno al 4-3-3 produce la spinta dei terzini e gli inserimenti delle mezzali, ma c’è troppo traffico al centro e il Napoli finisce sempre per sbattere sul muro veronese.

equilibrio

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Dopo l’intervallo nessun cambio. Cambia invece l’atteggiamento del Verona che nei primi 4’ va tre volte vicino al vantaggio. Prima Coppola al volo non trova la porta dopo punizione laterale, poi Lazovic impegna da fuori Gollini e sul seguente angolo Cabal di testa manda di poco a lato. Passato lo spavento, il Napoli torna ad “arrembare” l’area avversaria, ma è ancora Montipò a salvare d’istinto su deviazione ravvicinata di Simeone. Il Verona è ordinato e quando può riparte, spaventando il Napoli: Folorunsho (proprietà Napoli) al 12’ va vicinissimo al gol da cinetica, con splendida acrobazia. 

hellas avanti

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 Mazzarri prova a ridisegnare il Napoli col 4-2-3-1, con Lindstrom trequartista e Ngonge largo al posto di Politano. Ma dopo i cambi il primo brivido è ancora a favore del Verona, con una punizione di Duda che taglia l’area senza trovare una deviazione amica. Deviazione che arriva invece puntuale su un altro calcio di punizione laterale (27’), con Coppola che svetta più in alto di tutti e infila Gollini per il clamoroso vantaggio Hellas. Il Napoli reagisce a testa bassa ma sbatte sempre su Montipò formato Supereroe: prima respinge una conclusione di Mazzocchi, poi vola a mettere in angolo la colèe di Lindstrom (31’).

rimontona

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Ma il Napoli c’è, spinge con convinzione e al 34’ trova il pari: Lindstrom strappa sulla trequarti, manda al bar un avversario e offre a Ngonge un assist d’oro con cui il grande ex trova l’1-1, con la decisiva complicità di Dawidowicz. Anguissa (36’) da fuori sfiora il palo, poi è Simeone a divorarsi l’occasionissima del vantaggio un minuto più tardi, su bella imbeccata di Kvara. Sembra un’altra giornata stregata, ma ci pensa Kvaratskhelia a trascinare Napoli fuori dall’inferno: break centrale di Mazzocchi, Kvara si gira e dal limite d’interno manda la palla all’incrocio, facendo esplodere il Maradona. Nel recupero lo stadio è tutto in piedi per dare supporto alla squadra: tre punti di infinita sofferenza. Tre punti, però, che sanno ancora di speranza.

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